Editoriale di Marco Zerbini: Seconde Squadre di Calcio vs Club Italia Volley
Il mondiale di calcio è quasi giunto a metà del suo cammino e come ormai tutti sapranno l’Italia per la sua terza volta nella sua storia non è presente nella fase finale della competizione. In questi mesi si è parlato molto delle possibili cause, di come e cosa dovrebbe cambiare nel mondo del pallone…
Forse qualcosa sta già cambiando: cerchiamo di capire cosa e vediamo di comparare questo cambiamento a quello avvenuto anni fa nel mondo del volley.
Da qualche mese si è fatta più concreta e insistente la voce che dal campionato 2018-19 i club di Serie A di calcio potranno iscrivere a quello di Serie C una seconda squadra. Questa nuova iniziativa permetterebbe ai nuovi giovani, che non riescono a trovare un posto fisso in prima squadra, di iniziare il loro percorso di crescita in una categoria inferiore (serie C).
Ma che vincoli ci sono per iscrivere una seconda squadra?
Il “Coefficiente Azzurro” è fondamentale: il punteggio per ciascuna società di Serie A sarà composto per il 40% dalle presenze dei propri atleti nelle nazionali giovanili (dall’Under 15 alla 21) nell’ultimo triennio (un grande vantaggio lo avranno quindi quelle società che in questi anni hanno fornito campioncini alle nazionali giovanili).
Ad agosto ci saranno i primi ripescaggi in serie C: una o forse due squadre della massima serie dovrebbero riuscire ad iscrivere la loro seconda quadra in una categoria inferiore. Resta solo da aspettare per capire chi vorrà e potrà intraprendere questo nuovo percorso.
Ma abbandoniamo per un attimo il mondo del calcio e tuffiamoci nel pianeta volley.
La pallavolo si trova in una situazione completamente diversa, le nazionali azzurre maschile e femminile viaggiano a gonfie vele e si stanno preparando ai mondiali che si disputeranno a settembre.
Ma quando è cambiato tutto?
Dal 1998 grazie a Julio Velasco, allora tecnico della nazionale italiana maschile, c’è stata la svolta nel mondo del volley.
La Federazione iniziando da quegli anni ha cominciato ad investire in modo concreto sul settore giovanile: il primo passo concreto, ed a mio modesto punto di vista, fondamentale è stato la creazione del Club Italia (maschile e femminile). L’obbiettivo della nuova squadra federale era quello di far crescere i migliori giovani italiani reclutati in tutto il paese. Non era importante il campionato in cui militava o la classifica, l’unico ed il solo aspetto importante erano i giovani.
La Federazione all’inizio di ogni campionato decide in quale serie giocherà il “suo” Club e quest’ultimo non ha obblighi di classifica ed è escluso da promozioni o retrocessioni.
Agli inizi il Club ha disputato solo partite amatoriali, ma dal 2009 è presente stabilmente in serie A o serie B.
Per capire il successo del progetto bisogna analizzare i numeri: attualmente più del 60% degli atleti che militano nella nazionale maggiore è passata dal Club Italia.
L’idea di coach Velasco ha portato nel mondo del volley concreti ed evidenti benefici: ci sono voluti un po’ di anni per far sì che il movimento si adeguasse al cambiamento, ma ad oggi sono veramente moltissimi i talenti esplosi grazie a questo Club.
Anche le vittorie non sono mancate: meno di un anno fa la Nazionale Under 18 (molte delle atlete presenti in rosa militavano nella squadra federale) è diventata per la seconda volta consecutiva campione del mondo.
Speriamo che il cambiamento che sta avvenendo nel mondo del calcio con la nascita delle seconde squadre abbia lo stesso effetto; ci vorrà molta pazienza ma se il movimento lascerà cresce con calma i nuovi giovani talenti sicuramente torneremo a vivere Notti Magiche.
Marco Zerbini