L’infortunio di gioco

Ore 22.15 le squadre sono sul punteggio di un set per parte e il pubblico accorso numeroso al palazzetto si sta appassionando sempre di più all’incontro.

Da questo minuto non abbiamo preso più nessun appunto sul nostro taccuino, purtroppo la partita è cambiata. Lo sport ha calato sul campo il suo aspetto più difficile da accettare e più doloroso da comprendere: l’infortunio di gioco. Due parole agli antipodi la prima sinonimo di dolore e sofferenza, la seconda di gioia e divertimento. Inaccettabile vederle scritte in sequenza.
Anche noi da semplici giornalisti abbiamo attraversato qualche minuto di sgomento: da questo momento tutti iniziano a vivere un altro tipo di partita a cui non avrebbero voluto partecipare.
Il mister, come gli è stato insegnato in tutti i corsi, si estranea e fa finta che nulla sia successo per pensare al bene del gruppo. Conoscendolo non gli è stato facile e avrebbe voluto fare tutt’altro.
Tutta la squadra ha un occhio sul pallone e un occhio alla panchina: non si può negare che speri con tutte le sue forze che il dio dello sport abbia un momento di sbandamento, si commuova e faccia riprendere tutti a giocare.
Si a giocare… ma purtroppo oggi non fa sconti e non si commuove: lo sport regala gioie incredibili e allo stesso tempo dolori inenarrabili.

Ma lo sport come la vita non colpisce a caso: riserva sofferenze e gioie in base alla nostra forza interiore. Ti conosciamo da non molto, ma pensiamo di non sbagliarci, sei tenace e non ti abbatti mai: ora è il momento di stringere i denti, ma siamo certi che in un futuro non lontano il dio dello sport ti restituirà quello che ti sta sottraendo ora.

Noi da semplici cronisti speriamo di rivederti in campo presto, magari per l’ultimo punto della stagione.
Si certo magari per giocare il maledettissimo ultimo pallone dell’anno: quello che regala la gioia ai vincitori, ma che appena cade a terra fa calare un senso di vuoto in tutte le squadre perché decreta il termine della stagione.

Ti aspettiamo.

Buona pallavolo a tutti
Marco Zerbini.